Festosa accoglienza, mercoledì 2 ottobre 2024, del priore della Certosa di Serra San Bruno il monaco dom Ignazio Iannizzotto, in seno alla comunità parrocchiale di San Bruno, al centro storico di Reggio Calabria, guidata da mons. Angelo Casile.
Una visita che ha avuto un’intensa partecipazione dei fedeli cristiani ai riti religiosi programmati per la festa in onore di San Bruno che si celebra domenica prossima 6 ottobre 2024.
Bruno di Colonia è stato “Padre dei monaci e futuro riformatore della vita monastica” nel mondo, ha dichiarato il Priore nel suo messaggio di saluto, e ha sottolineato come il trovarsi nella chiesa di Reggio, “la prima nel mondo intitolata a San Bruno”, sia una sorta di “pellegrinaggio nei luoghi dove mille anni fa, il fondatore dell’Ordine Certosino, si raccoglieva in preghiera, nel periodo trascorso a Reggio Calabria come consigliere di papa Urbano II”.
Rifiutata “la elezione ad arcivescovo di Reggio, prima metropolia della Calabria – racconta dom Iannizzotto – Bruno si è ritirato eremita tra i Boschi delle Serre, e qui grazie alla generosità del conte Ruggero d’Altavilla”, ha ottenuto in dono i terreni dove prima ha eretto un Santuario, e poi una Certosa “ancora oggi faro di religiosità e fede in Dio in Italia e in Europa”.
San Bruno è stato “grande portatore di pace” ha detto ancora il Priore, perché “innanzitutto aveva la pace nel suo cuore” e un profondo “amore per lo Spirito Santo”, e il suo volto era “sempre gioioso”.
Il Priore della Certosa è stato accompagnato da don Bruno La Rizza, nella cittadina serrese rettore del Santuario di S. Maria del Bosco, e da una delegazione della cittadina vibonese.
Il parroco mons. Angelo Casile, che è inoltre vicario moderatore nella Curia diocesana di Reggio, nel suo indirizzo di saluto ha sottolineato la “eccezionalità della presenza del successore di san Bruno, p. Ignazio, nella nostra parrocchia, priore della Certosa che non ha mancato di offrirci parole sapienti e mostrarci San Bruno al vivo”.
Ha quindi, ricordato come la chiesa sia stata costruita negli anni Cinquanta sui terreni appartenuti alla famiglia Gioffrè discendente del conte Ruggero d’Altavilla grande benefattore dello straordinario monaco certosino. Ha inoltre illustrato che all’interno della chiesa si trova esposta una statua del 1700 raffigurante il Santo e nota come “la statua di San Brunello”.
Al termine della messa c’è stato lo scambio di doni significativi. Il Priore ha donato due splendidi cataloghi delle preziose e antiche opere d’arte custodite nella Certosa. La delegazione di Serra San Bruno, invece, ha fatto distribuire tra i fedeli i confetti che in occasione della Festa in onore del Santo vengono lanciati su un suo busto argenteo quasi a rappresentare “una pioggia battente, di saluto e di affidamento alla protezione di San Bruno della popolazione di Serra dalle calamità e catastrofi naturali”.
Il Parroco reggino ha fatto dono al Priore di un nuovo Messale Liturgico e due “Olivi bianchi della Madonna” – piante in via di estinzione -, da cui si produce l’olio trasparente che alimenta le lampade delle chiese, poiché non causa fumo.