Il carissimo Fortunato Casile, apprezzatissimo sacrestano della Parrocchia di San Bruno per oltre quindici anni, ha compiuto la sua vita terrena il 26 novembre 2018.
In una chiesa ricolma di persone, come per le grandi feste e occasioni, il 27 novembre, si è svolta la liturgia esequiale in suffragio di Fortunato Casile, che tutti amavano chiamare semplicemente “Nato”, consumato da una malattia cardiaca, che dopo alcuni interventi chirurgici lo ha condotto alla morte.
Ognuno dei presenti aveva un ricordo particolare da raccontare sulla premura, sulla bontà, sulla disponibilità, sull’attenzione che Nato aveva avuto nei propri confronti: storie di ragazzi un po’ inquieti recuperati attraverso il gioco del calcio praticato nel Campo dell’Aquila; insegnamenti di vita e di fede proposti nel servizio umile e prezioso di sacrestano; passione trascinante per la Marina trasmessa ai soci dell’ANMI attraverso le numerose iniziative intraprese; malattia vissuta con fede prima accanto alla moglie Angela, deceduta tre anni prima, e poi nella propria carne.
Nonostante la pioggia, i marinai dell’ANMI, presenti in gran numero e con i più alti rappresentanti locali, assieme ai familiari del defunto, hanno voluto accompagnare il feretro dalla casa alla chiesa parrocchiale, dove si è svolta la liturgia esequiale. Il parroco, mons. Angelo Casile, visibilmente commosso, ha accolto e benedetto il feretro sulla porta della chiesa e poi ha dato inizio alla liturgia, animata dal Coro parrocchiale “Divina Misericordia”, guidato dal M° Pino Puntorieri.
Nell’omelia, a partire dalla Parola di Dio, don Angelo ha sottolineato la grande fede e la profonda umiltà di Nato. La Prima lettura, tratta dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (5,1.6-10), ci aiuta a vedere – ha sottolineato don Angelo – «il camminare nella fede di Nato, sempre pieno di fiducia pur nel continuo progressivo consumarsi del suo corpo nella malattia, che lo ha costretto, assieme alla malattia della moglie, a lasciare il servizio di sacrestano. Servizio che Nato ha svolto sempre con grande dedizione e godendo della massima fiducia del caro don Mario Manca, mio predecessore. L’avere le chiavi della chiesa non è cosa da poco e non è cosa che si può concedere a chiunque, e Nato meritava tutta questa fiducia».
Commentando poi il Salmo 121, salmo delle ascensioni, «Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore», don Angelo ha ricordato che: «Mentre tutta la Città di Reggio viveva la processione del ritorno dell’Effigie della Madonna della Consolazione all’Eremo, Nato, in una stanza dell’Ospedale Riuniti, dopo aver ricevuto i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, concludeva la sua vita terrena e iniziava il pellegrinaggio da questa terra al Cielo nelle mani della Divina Misericordia. Ora i piedi di Nato si fermano alle porte della bontà di Dio e attendono quella pace che solo il Signore nella sua casa può donare. Pace che Nato, forte della sua fede, ha sempre diffuso attorno a sé in famiglia, nel lavoro, in parrocchia, nello sport, tra i marinai, ovunque. Davanti al Signore il bene e il male non sono uguali, ognuno raccoglierà ciò che avrà seminato nella propria vita, e poiché ognuno di noi è un povero peccatore, invochiamo continuamente la misericordia del Signore».
Infine, commentando il brano del Vangelo secondo Matteo (5,1-12a), il brano delle beatitudini, don Angelo ha richiamato ai presenti l’esigenza di «vivere in pienezza la proposta evangelica per essere autentici discepoli del Signore Gesù. Nato ha saputo vivere le beatitudini nella vita quotidiana, ha vissuto con semplicità e umiltà la mitezza e la bontà, le esigenze della giustizia e della pace, si è affidato alla misericordia di Dio sperimentando la consolazione dello spirito nell’afflizione della malattia».
Dopo la Comunione don Angelo ha asperso la salma con l’acqua benedetta, «in ricordo del santo Battesimo, che Nato ha ricevuto, rendendolo per sempre figlio di Dio», e ha incensato il corpo, sottolineando «che sarà deposto nel sepolcro, in attesa della risurrezione. L’incenso con il suo salire verso l’alto vuole raffigurare le nostre preghiere unite a quelle della Chiesa perché Nato sia accolto da Gesù e condotto davanti al Padre, ricco di misericordia».
Al termine della celebrazione esequiale, il Cav. Calogero Aquilina, presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia Gruppo M.O.V.M. “T. GULLI”, ha ricordato e salutato il carissimo Fortunato Casile come riportato di seguito.
Associazione Nazionale Marinai d’Italia Gruppo M.O.V.M. “T. GULLI”
È salpato ieri per l’ultima missione il nostro amico e socio Fortunato Casile, presidente dei Sindaci del Gruppo ANMI di Reggio Calabria. Iscritto all’Associazione Marinai fin dal 1973 ha partecipato unitamente ad altri soci, compreso il sottoscritto, al Raduno di Bari del 1974 e a tutti gli altri raduni a seguire fino a quello che si è tenuto nel 2015. È stato l’artefice dell’inserimento nel Gruppo di tre giovani, tra i quali suo nipote Pietro, che sicuramente non lo deluderanno per l’impegno che sono convinto dimostreranno nel loro proseguo in seno al Gruppo.
Attivamente impegnato nel Gruppo con vari incarichi e negli anni ‘80 è stato eletto Presidente, ma per sopravvenuti problemi insorti subito dopo la sua elezione si dovette dimettere dalla carica. Nonostante tutto ha continuato con impegno e dedizione alla vita sociale del Gruppo di Reggio Calabria non rinunciando a prendere iniziative di carattere sociali a sostegno del Gruppo, quali la raccolta di fondi per Telethon sul sacrato di questa chiesa di san Bruno, dov’era conosciuto da tutti.
Oggi noi marinai d’Italia di Reggio Calabria vogliamo ricordare Fortunato quale persona ricca di valori umani, leale ed entusiasta del suo fortissimo attaccamento alla Marina Militare, di cui andava fiero e di cui tutti noi siamo i naturali eredi. Natino come noi tutti affettuosamente lo chiamavamo si è sempre distinto nel corso degli anni per l’attaccamento alla vita sociale del Gruppo, partecipando fattivamente a tutte le attività che venivano svolte. Sempre vicino a tutti i Presidenti che si sono succeduti nel tempo, con il sottoscritto ha avuto un rapporto privilegiato e mi è stato sempre vicino specie negli ultimi tempi, quando ancora la sua salute era buona.
Ultimamente dopo il secondo intervento al cuore è venuto a trovarci nella Sede, per stare vicino ai colleghi e stare in allegria con loro. Purtroppo la sua salute, già molto compromessa, è andata via via peggiorando causando la sua dipartita. Natino, il Gruppo dei Marinai d’Italia di Reggio Calabria ti ricorderà con immutato affetto e tu con il tuo amorevole sguardo ci guiderai dal cielo.
A nome del Consigliere nazionale, il cav. Pasquale Colucci che per impegni istituzionali non è potuto esser presente a questa celebrazione, del Com.te Giovanni Santoro, Delegato regionale ANMI della Calabria meridionale, che per gravi motivi di salute non è presente, e da tutti noi qui convenuti ci associamo al dolore della famiglia per la grave perdita subita.
Natino ti salutiamo con affetto e ti dedichiamo la preghiera del marinaio che verrà ora proclamata dal Vice Presidente Salvatore Fazio.
Il Presidente Cav. Calogero Aquilina
Preghiera del Marinaio
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell’abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d’Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!