Veglia «Gioite dunque, fratelli miei carissimi…»

Quest’anno per prepararci con sempre maggiore fede e partecipazione alla festa del glorioso san Bruno, abbiamo pensato a una Veglia «Gioite dunque, fratelli miei carissimi…» per vivere la preghiera con san Bruno. Abbiamo voluto ritrovarci insieme nella preghiera al Signore e per conoscere sempre più il nostro Patrono, affidargli la nostra comunità, noi stessi, le famiglie, gli anziani, i giovani, i bambini e i nostri cari defunti, che vivono nel Signore Risorto.

La veglia si è aperta al suono della campana della Certosa di Serra San Bruno per esprimere la comunione nella preghiera con i monaci certosini. I rintocchi solenni della campana ci hanno aiutato ad entrare nel clima della preghiera, a contemplare il Crocifisso posto davanti all’altare e con ai suoi piedi la statua di san Bruno, che dal 1730 è custodita dalla comunità di san Bruno, prima nella chiesetta sotto il platano e ora nella chiesa parrocchiale. Dopo il canto “Tu sei santo, Signore Dio”, siamo stati invitati a guardare con gli occhi del cuore a san Bruno, per conoscerlo e amarlo sempre di più e imitarlo nella sequela a Dio, e a invocarlo perché ci aiuti con la sua intercessione a scegliere Dio come unica Bontà della nostra vita.

Due lettori hanno proclamato la “Lettera di san Bruno ai figli di Certosa”. Testo che san Bruno ha rivolto ai certosini nell’affidare il caro fratello Landuino quale guida della Certosa. Abbiamo poi cantato con tutto il cuore la “Laude al glorioso san Bruno”, inneggiando al Santo Patrono di Serra affinché ci guidi oggi in terra per essergli un giorno accanto nel Cielo. Successivamente, il video, tratto dal filmato “San Bruno, padre dei certosini” ci ha aiutato a contemplare la vita e le scelte di santità di san Bruno, il suo rifiuto della gloria del mondo per scegliere Dio al di sopra di tutto.

Ognuno è stato invitato a scrivere una preghiera su un foglio e a deporla ai piedi del Crocifisso. Il parroco, poi, ha proclamato alcune preghiere, prese tra quelle deposte ai piedi del Crocifisso, e fatte proprie dall’assemblea. A seguire, insieme, si è innalzata al Signore l’orazione dedicata a san Bruno, “Un uomo dal cuore profondo”, composta dalla Comunità certosina di Serra San Bruno, e che riportiamo per la sua bellezza:

«Beato tu, o Bruno,
uomo dal cuore profondo;
là ti ha fatto entrare lo Spirito per unirti a Dio, non servo, ma amico.
Beato tu, o cuore puro sul quale è rimasta l’impronta del volto di Dio.
Beato tu, altare vivente dal quale si eleva a Dio
la fiamma della continua preghiera.
Beato cuore non più ostacolato, unito a Dio con amore indiviso.
O cuore fedele, in ascolto e proteso all’impareggiabile Voce.
O cuore vegliardo nella quiete, dove Dio può raggiungerti da ogni cammino.
O profondità del cuore incessantemente fissato in Dio e in Lui radicato.
O cuore tutto infiammato dall’Unica Bellezza, dal Divino Splendore.
O cuore rapito dal Cristo, come Maria ai suoi piedi in preghiera ascoltava.
O cuore dilatato d’amore, che abbraccia
compassionevole i bisogni della Chiesa.
O cuore aperto, che non cerchi i tuoi interessi
e ove risuona il grido del mondo.
O cuore vibrante di gioia, ricolmo di tenerezza di cui lo Spirito t’inebria.
Cuore semplice, cuore senza ombre, cuore di un bambino appena nato.
Cuore buonissimo, cuore di padre,
dove brilla l’amore dell’Eterno Unico Padre.
Cuore tenerissimo, cuore di madre,
pronto a sentire il cuore d’ogni suo figlio, se triste, stanco o felice.
Cuore dolcissimo, cuore di fratello, che ci unisti nel tuo affetto,
in comunione di gioia e preghiera».

Infine, ognuno ha ritirato una preghiera dal cestino con l’impegno di farla propria nei prossimi giorni, e, dopo la preghiera del Padre nostro, ha accolto la Benedizione del Signore impartita dal parroco. Sulle dolci note del canto “Il tuo amore è grande” l’assemblea si è sciolta lodando Dio per il dono di san Bruno.